page suivante »
230 ÉTUDE S U E LE PATOIS LYONNAIS. LA PARABOLA. El DEL FIGLIUOLO PRODIGO, HIJO PRÛDIGQ, ITALIEN. ESPAGNOL. Un uorao aveva duoi figliuoii ; il piu Un nombre ténia dos hijos :. el IÃIC- giovanne dei quali dice al padre suc : nos dijo a su padre : Padre dadme la Padre, donami la parte délia substantia parte de bienes que me corresponde. clic mi awenue, e il padre lor dividde il Y el padre repartie- enlrc eilos el bien. bene. Duopo alcuni giovni, il figliuolo, Pocos dios despues el menor habiendo avendo colto tutto cio che aweva, vadô réunido todo io que le perlenccia, se a partir per un paese loatano , dowe perso en camino para un pais lejano, tosto fu dissipato cio che possède, vi- en donde gaslô todo lo que poseia, 11e- vendo allegramente ; e poi che tuto il vando una vida alegre. Y despues que suo fosse dissipato, avenni nel questo lo hubo gastado tosto, sufrio el pais paese un famé molto grande, ed cgli cbbe una hambre terrible ; y ei imprezo sen- molto da indurar. Allora partis! e vadô tir tambien. Entomès cl se marcha, y a locarsi ad un contadino, che !o misse fué a alquilarsc a un habitant dei pais alla sua villa, à gaardia dei porci. Ëp- que le envio a su hacienda , à guardar pure avrebbe voluto, il powero, razzia- los cerdos. Et habria quexido acallar si colle ghiande che mandncavano i su hambre con las ballotas que porci; ma nessun era che'n darsi vo- los cerdos comian. Pero nadrè querié lea. E raggionandoseco, si dicc: quanti darie. Y reflesionando digose ; cuantos sono nel casa dei mio padre servidori criados hay en casa de mi padre que che hanno pane abbasianza ; ed io son tienen pan hastsaciedad,yjoestoy aqui qui che muro di famé! Su! bisogna muriendome de hambre. Vamos! es pré- andar al padre mio e dirli : Padre, ho ciso ir a encontrar a mi padre, y dé- peccalo contra il cielo e contra voi : cirle •. Padre , jô ho peccado contro il non pero son degno d'esser chiamato ciel y contro vos ; jo nosoy digno al- figliuolo vostro ; fate di me siccome lora d'essurllamado hijo vuestro ; tra- era uno dei servi vostri. Cosi dicendo tadme como uno de vuestros criados! Y andô al suo padre. E com'cra ve- hablando de esta suerta, fuise haciè su niendo, il suo padre che da longi lo padre, y como el estalle lejos de su ca- vedeva, n'ebbe pietà , e correndo al suo sa, su padre que lo vio, lo reconociô, incontro, gli saltô al collo, e l'abbraciô, y tuvô compasion de el , y saliendo a Allora egli dice al padre : Padre, ho su encuentro se le elctrô al cuello, y lo peccato contra il cielo e contra voi, ép- abrazô. Entomiés su hijo le dije : padre, ure non sono degno à quest'ora d'es- yo ho peccato contra cl eielo y contra